lunedì 25 aprile 2011

Come è nata la mia passione per l'homebrewer

In questo post vi voglio parlare di come mi è nata questa passione di homebrewer.

Tutto è nato dai discorsi fatti con un mio amico nonché ex-collega Simone, dove tra una pausa caffé e un'attesa di elaborazione di qualche server, ci scambiavamo spesso idee di cucina e non solo.
In uno di questi nostri discorsi venne fuori l'argomento birra e Simone, che non smetterò mai di ringraziare, mi diede un po' di drittte su come fare la birra in casa.
Mi consigliò un paio di link uno era http://www.mr-malt.it/ e l'altro era http://www.birramia.it.
Io personalmente mi sono affezionato al secondo sito, dove mi sono iscritto e per il mio compleanno del 2010 decisi di farmi regalare il kit per la prodizuone di birra in casa.
Grazie ai consigli e all'esperienza di Simone, presi il kit di fermentazione da 32 litri con 2 fermentatori a bocca larga, il tappatore a colonna professionale, l'asta di travaso con valvola e un malto incluso.
Dopo una lunga agognata attesa nella speranza che le temperature estive mitigassero un po' per dare modo ai miei lieviti di lavorare in maniera ottimale, arrivò finalmente il momento di mettere in produzione la mia prima birra.
Era un sabato pomeriggio, sanificai tutti gli strumenti necessari e misi il pentolone a bollire con il malto d'orzo luppolato e lo zucchero. Mi ricordo che usai lo zucchero di canna bruno come da consiglio del mio amico Dario, il quale sull'onda della mia nuova passione, sempre per il mio compleanno, mi regalò un bel malto strong ale e un kilo di zucchero di canna.
Facendo molta attenzione alle temperature, misi i lieviti nel fermentatore, chiusi il tappo, aggiunsi l'acqua nel gorgogliatore e come un bambino in attesa dell'arrivo di babbo natale, ogni tanto andavo a guardare se succedeva qualcosa.
Finalmente la mattina dopo, iniziò la fase di fermentazione e il gorgogliatore iniziò a gorgogliare.
Ero felicissimo.
Dopo circa una settimana travasai l'intero mosto nel secondo fermentatore stando attento a lasciare la fondata di lieviti nel primo.
Dopo un'altra settimana, dopo averlo travasato di nuovo, con l'aiuto della mia fidanzata Camilla, imbottigliammo tutta la birra e passati 15 giorni non vi dico la soddisfazione qundo stappammo la prima birra ed era buona! Incredibilmente buona! La schiuma ancora non aveva una persistenza, ma era buona!
Da lì ottimizzando la produzione con l'aggiunta di malto secco al posto dello zucchero, oppure del miele per dare più corpo alla birra ho trovato davvero un hobby che mi da tante soddifazioni.
Un ringraziamento davvero speciale alla Camilla che con molta pazienza mi lascia "strogolare" in cucina, ai miei genitori per le bottiglie, ai miei amici Simone, Dario, la Gru, Marco ed Elisa, infine al sito birramia.it

Prosit

martedì 12 aprile 2011

I bicchieri

Ecco alcune utili indicazioni sui vari tipi di bicchieri.
ALTGLASS: cilindrico, per non esaltare né mortificare la schiuma; sottile, per dare già al tatto la sensazione della freschezza. Destinato pertanto alle ambrate altbier.

BALLOON : forma a chiudere, per esaltare la schiuma; superficie ampia, per favorire lo scambio termico. Per birre da meditazione, corpose.
BOCCALE BRITANNICO: di vetro spesso, per conservare la temperatura di cantina; liscio, per evidenziare lo scarso perlage. Adatto alle ale e in particolare alle pale ale.



BOCCALE IN CERAMICA: il simbolo distintivo dell’Oktoberfest, ricercatissimo dai collezionisti.



BOCCALE TEDESCO (MASS): spesso, per conservare la freschezza; lavorato, per valorizzare il perlage, cilindrico, con effetto neutro sulla schiuma. È il bicchiere universale, nato però per le märzen e per le export.

CALICE A CHIUDERE: la forma rastremata "alza" la schiuma, impedendole al tempo stesso di traboccare; il vetro sottile e liscio favorisce la formazione di condensa. Valorizza lager e pils.





CALICE A TULIPANO: la bocca svasata impedisce una schiumatura troppo abbondante e favorisce la percezione olfattiva al profumo. Per birre aromatiche, come le belghe d'abbazia.




CALICE A TULIPANO SVASATO: corpo ampio e svasatura ideale per l’esame olfattivo, è il bicchiere adatto per birre aromatiche, caratterizzate da una grande quantità di schiuma.



COLONNA BICONICA: vetro di spessore medio, forma allargata al centro, bocca a chiudere: per pils belghe e per bevitori che vogliono la schiuma decapitata dalla spatola.

COLONNA CONICA: come il precedente, ma a imboccatura larga per controllare la schiuma. Adatto alle vivaci e profumate birre danesi.


COPPA: forma più o meno esattamente emisferica, che abbassa progressivamente la schiuma ed esalta il profumo.

FLÛTE: una forma essenziale per birre secche, di schiuma abbondante e da servire fredde: ecco l'identikit della pils.


KOLSCHGLASS: cilindrico, sottile, piccolo: il bicchiere più semplice per una birra tipica, quasi artigianale, a circolazione limitata.
PINTA: la forma a cono rovesciato e lo slargo subito sotto l'orlo neutralizzano qualsiasi velleità di schiuma delle bitter ale e valorizzano invece la cream delle stout.

STIVALE(STIEFEL) : non importa che cosa ci si beve ma come si beve. La sua forma infatti gioca brutti scherzi agli inesperti. È il bicchiere dell'iniziazione alle confraternite studentesche in Germania.
WEIZENBECKER o TUMBLER DA WEISSBIER: capacità "fissa" da mezzo litro. La svasatura alla sommità serve a controllare l'abbondantissima schiuma di birre di grano, le weizen o weissbier.



Fonte: http://www.birra.it