lunedì 5 novembre 2012

La birra in Brasile

Colgo l'occasione per salutare il mio amico Glauco che in questi giorni si trova in Brasile riportando questa intervista rilasciata al sito Cronache di Birra da Roberto Fonseca, un grande appassionato di birra artigianale nonché un giornalista brasiliano che scrive per il quotidiano della nazione l'O Estado, il terzo quotidiano brasiliano.

Ciao Roberto, raccontaci qualcosa di te, cosa fai nellla vita e come è nata la tua passione per la birra artigianale.
Sono giornalista e scrivo da molti anni di politica. La passione per la birra è cominciata 15 anni fa, quando in Brasile il presidente di allora aprì il mercato ai prodotti importati: da un giorno all’altro era possibile trovare birre di diversi paesi (Stati Uniti, Europa, Asia, Africa), sebbene in verità fossero tutte lager industriali. Ho cominciato in questo periodo una collezione di lattine di birra, approfttiandone per assaggiare qualche prodotto particolare. Dopo ho “dimenticato” la birra per sei o sette anni, fino al 2006. In quell’anno scelsi di passare le vacanze in uno stato brasiliano chiamato Santa Catarina, che vanta diversi birrifici artigianali dalla forte ispirazione tedesca. Visitai 12 birrifici e assaggiai birre di diverso livello qualitativo, provenienti sia da produttori con 100 anni di storia, sia da altri aperti da pochi mesi. Tornato a San Paolo, scrissi un resoconto del viaggio nel giornale dove lavoro e successivamente mi invitarono a pubblicare con costanza articoli sulla birra. Fino ad oggi ho visitato circa 45 birrifici brasiliani, ma il recente viaggio in Italia è stata la mia prima esperienza birraria internazionale.
Tanti appassionati italiani non sanno che in Brasile si sta sviluppando una vera cultura della birra artigianale. Quanti microbirrifici brasiliani esistono? Quali sono le caratteristiche di questo movimento birrario?
Oggi ci sono circa di 120/140 birrifici. Ma di questi, il 90% produce Lager di stampo industriale e una Malzbier (la stessa tipologia di Lager con caramello di mais). Molti microbirrifici portano avanti ancora un’idea un po’ sbagliata: non sono pochi coloro che ritengono che la propria funzione sia produrre la stessa birra che fa Ambev o qualche altro grande gruppo birrario, per occupare le nicchie di mercato dove queste multinazionali non arrivano. Altri hanno “paura” di fare birre diverse e non vanno oltre il classico trittico Pilsen/Dunkel (o Bock)/Weizen. D’altra parte, ci sono 10 o 12 birrifici brasiliani che fanno propriamente il lavoro che devono: puntare su birre di qualitá e su stili tradizionali o nuovi, o anche utilizzare ingredienti tipicamente brasiliani per le ricette. Tra questi ad esempio ci sono Cervejaria ColoradoCervejaria Bamberg,Falke BierChop WälsAbadessaGattopardo e altri. Bisognerebbe citare anche  Eisenbahn eBaden Baden, ma sono stati acquistati da un grande gruppo birrario chiamato Schincariol: fino ad ora le ricette non sono cambiate, ma c’è una certa apprensione tra gli appassionati.
Quali tipologie di birre vengono prodotte dai microbirrifici brasiliani?
Fondamentalmente ci sono tre scuole diverse qui in Brasile. La piu diffusa è la tedesca, soprattutto per un certa  influenza storica (immigrazione, mastri birrai che hanno studiato in Germania, ecc.), che si trova specialmente  negli stati del sud, come Rio Grande do Sul e Santa Catarina. La seconda scuola è la belga, più forte a Minas Gerais, dove vengono fatte ricette ispirate a Dubbel, Tripel, Quadrupel, Blonde Ale, ecc. Infine, la terza scuola puó essere definita “brasiliana”, è quella nata più di recente e la meno diffusa. Tuttavia può vantare le ricette più interessanti, come a Colorado: una IPA conrapadura (o zucchero di canna solidificato), una Pilsen con la radice della manioca, una Weizenbier con miele, una Porter con caffè e un’Imperial Stout con rapadura nera. Anche la Dado Bier ha fatto una Lager con erba mate (o ilex paraguaryensis), utilizzata solitamente per ottenere un’infusione calda chiamata chimarrão. Questa scuola mi sembra oggi la più vicina a quella italiana.
Che idea ti sei fatto del movimento nostrano dal tuo recente viaggio in Italia? Quali sono le differenze col Brasile?
Il movimento in Brasile è cominciato all’incirca nel 1999, in Italia poco prima. Ma i birrifici italiani hanno mostrato uno sviluppo più rapido e diverso. Penso che la maggiore differenza fra i due paesi è nella provenienza dei professionisti del settore. In Brasile chi vuole cominciare con un microbirrificio non conosce molto della birra o immagina la relativa attività semplicemente come un “negozio” per guadagnare soldi. Solitamente viene ingaggiato un ex-mastro birraio di qualche birrificio industriale, che sa come si fa la birra in un grande impianto, è capace di destreggiarsi tra poche ricette (Pilsen, Malzbier, forse una Stout) e possiede una formazione professionale di forte impronta tedesca – non sa come fare una Witbier, ad esempio. Ci sono pochissimi casi di birrifici artigianali che hanno cominciato con un homebrewer con idee diverse.  In Italia invece è esattamente l’opposto: dei 10 birrifici che ho visitato, tutti hanno cominciato dalla figura di un homebrewer appassionato che voleva puntare alla qualità più che alla quantità. E questo fa tutta la differenza del mondo. Penso che fra 5 o 10 annisaremo allo stesso livello dell’Italia di oggi. Ci sono altre due differenze: in Italia é abbastanza normale utilizzare botti di legno per maturare la birra e impiegare ingredienti tipicamente italianinella birra. In Brasile ci sono pocchisimi casi di maturazioni in legno o dell’uso di ingredienti locali. Peccato che gli importatori brasiliani non abbiano ancora scoperto la birra italiana, ma questo cambiarà presto…
Per concludere, quali sono i birrifici e le birre brasiliane che preferisci? E’ possibile trovare qualcuno di questi prodotti in Europa?
Ci sono tante birre che adoro… Colorado Demoiselle (la Porter con caffè) e Índica (la IPA con rapadura); Bamberg RauchbierSchwarzbier eBockBaden Baden 1999 (una Bitter Ale) e Red Ale(che, al contrario del nome, è un Barley Wine),Eisenbahn 5 (una Märzen con dry hopping),WeizenbockDunkel Lust (una birra da 11,5% alc. prodotta con il metodo champenoise), Falke Monasterium (una Tripel con bucce di arancia curaçao e coriandolo), Wäls Dubbel. Fra pochi mesi sarà disponibile in Brasile anche la prima birra “moderna” maturata in botti di legno. Dico moderna perché c’è un birrificio chiamato Canoinhense(nella cittá di Canoinhas, a Santa Catarina) che ha compiuto 102 anni di attività. Il proprietario è un signore di 93 anni. La birra li è fatta come una Sour Ale: il mosto è lasciato a raffreddare in “piscine” di rame, quindi viene messo a maturare in botti. Il risultato è una birra acida e con aroma e sapore forte di legno. Tecnicamente non è una birra eccellente (ci sono degustatori che non la sopportano), ma una cosa è certa: è una birra storica e la più antica in Brasile ad essere fatta ancora oggi.
Sfortunatamente, credo che nessuna di queste birre sia reperibile in Europa. La Eisenbahn aveva cominciato a vendere a Londra alcuni anni fa, ma dopo la cessione a Schincariol penso che non si trovi più. Ma posso dare un’anteprima: c’è un appassionato della birra in Italia che è interessato ad organizzaree un evento con birre artigianali brasiliane nel 2010. Aspettiamo…
Grazie Roberto, un saluto da tutti gli appassionati italiani e i lettori di Cronache di Birra.
Grazie a tutti per l’accoglienza, l’ospitalità e le birre.


The very many varieties of beer

 
 
Il mio amico Diego un po' di giorni fa mi ha fatto notare lo schema delle birre con tutte le sue classificazioni e tipologie.
 
A partire dalle due grandi suddivisioni di ALE e LAGER in base al tipo di fermentazione che viene fatta (ALE fermentazione ad alte temperature mentre LAGER a basse), lo schema si interseca tra tutte le varie sfumature della birra.
 
E' veramente interessante e molto bello anche come poster, tra l'altro si trova in commercio su vari siti e il costo si aggira attorno ai 30 dollari.
 
Divertitevi a trovare la vostra birra preferita e capite da che ceppo deriva e quante altre "cugine" può avere.
 
Prosit!


sabato 20 ottobre 2012

Birra al peperoncino

La birra si sposa molto bene con la cucina piccante, sia per rinfrescarsi dal peperoncino bevendo una birra fresca, sia per farla diventare un ingrediente della cucina, ma i mastri birrai hanno schiacciato l'accelleratore e hanno creato una birra al peperoncino!

Un esempio calzante di questo connubio è senza dubbuio la Chili Beer dell'Arizona. Vi consiglio di andare a vedere il sito ufficiale e di non perdere la presentazione che è molto simpatica... http://www.chilibeer.com/
Questa è una birra ambrata con un gusto caldo e speziato dato dalla presenza del jalapeno intero nella bottiglia.

Senza allontanarsi troppo e rimanere nella nostra amata italia troviamo la Verdi Imperial Stout del Birrificio del Ducato,  birra scura con peperoncino che si sposa perfettamente con il retrogusto di cioccolato.

Uscendo dalla toscana c'è da segnalare la Habanero del birrificio artigianale Iris Birra in campania; è una lager ambrata cruda con peperoncini Habanero provenienti dalla Calabria.
Fin qui abbiamo visto produttori di birra che hanno voluto osare nel lanciare sul mercato una birra piccante, ma veniamo a noi homebrewer che della produzione della birra abbiamo fatto la nostra passione, riuscire a fare una birra aromatizzata al peperoncino non è facile e dobbiamo mettere tra gli ingredienti anche la creatività e la pazienza, poiché non c'è una ricetta vera e propria e quindi bisogna provare e riuscire a trovare la formula magica che ci soddisfi.
Grosso modo usando il nostro kit di fermentazione, possiamo prendere i peperoncini, lavarli bene, togliere i semini, farli a fette e unirli alla bollitura del malto, quindi nel fermentatore con tutto il resto degli ingredienti.
Varie teorie di pensiero spingono a togliere i peperoncini prima di imbottigliare, altri invece li lasciano anche per motivi estetici.
Per la quantità e la qualità dei peperoncini dobbiamo affidarci al nostro buon senso comunque per i 23 litri di birra si possono mettere 5 jalapeno considerati mediamente piccanti. Questo deve essere come un paramentro di riferimento poiché se si usano altri tipi di peperoncino in base alla loro piccantezza dobbiamo chiaramente mettercene più o meno.
Si possono scegliere peperoncini più aromatici e non troppo piccantik come il Capsicum Annuum, oppure lanciarsi tra quelli piccantissimi come l'Habanero.
Consiglio vivamente a tutti di preparare un infusione con dell'alcool (vodka o grappa) e dei peperoncini da usare successivamente per bilanciare la piccantezza e gli aromi della birra. Potete aggiungere l'essenza direttamente alla birra per testare il risultato senza passare dalla fermentazione, miscelandola alla birra durante l'imbottigliamento.

giovedì 4 ottobre 2012

Birra dell'anno 2012

Tra 85 microbirrifici e 448 birre in gara nelle 20 categorie,  il Birrificio Italiano è il miglior Birrificio 2012.
Particolare attenzione al Birrificio del Forte, al Piccolo birrificio clandestino, al Birrificio Math, alla Petrognola e al Mostodolce che con le loro 6 birre hanno portato la toscana sul podio in ben 5 categorie.

Da sottolineare che nella categoria 5 delle birre luppolate, di ispirazione angloamericana per i giudici non erano presenti “birre fuoriclasse”, quelle in concorso erano tutte ben realizzate, ma con la mancata assegnazione della medaglia d’oro sperano di stimolare i birrai ad affinare la produzione.

Qui di seguito la classifica completa.

Birra dell'anno 2012 classifica per categorie:

.PosizioneBirrificioRegioneBirra premiata
Categoria 1: Birre chiare, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca1° classificatoSoràlamàPiemonteSlurp!
2° classificatoBirrificio ItalianoLombardiaTipopils
3° classificatoSTATALENOVEEmilia R.LEVANTE
Categoria 2: Birre ambrate e scure, basso grado alcolico, di ispirazione tedesca1° classificatoRienzbräuTrentino A.G.La Nera
2° classificatoBIRRONEVenetoSCUBI
3° classificatoDOPPIO MALTO BREWING COMPANYLombardiaRUST
Categoria 3: Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione tedesca1° classificatoRienzbräuTrentino A.G.Finitor
2° classificatoBirrificio LambrateLombardiaLambrate
3° classificatobirrificio artigianale sammarineseSan MarinoTitanbrau Rossa
Categoria 4: Birre a basso grado alcolico, di ispirazione anglosassone1° classificatoFoglie d’ErbaFriuli V.G.Haraban
2° classificatoBIRRIFICIO VALCAVALLINALombardiaSunflower
3° classificatoBREWFISTLombardia24K
Categoria 5: Birre luppolate, di ispirazione angloamericana1° classificatonon assegnato non assegnato
2° classificatoBADATTITUDESvizzeraDUDE
3° classificatoFoglie d’ErbaFriuli V.G.Freewheelin\’ I.P.A.
Categoria 6: Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana1° classificatoBirrificio EmilianoEmilia R.Pomposa
2° classificatoBIRRIFICIO SANT’ANDREA SRLPiemonteRossa Del Gallo
3° classificatoBirranovaPugliaAbboccata
Categoria 7: Birre scure, basso grado alcolico, di ispirazione angloamericana1° classificatoLa PiazzaPiemonteTurner
2° classificatoBirrificio del ForteToscana2 Cilindri
3° classificatoBirrificio del DucatoEmilia R.Sally Brown
Categoria 8: Birre scure, alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana1° classificatoPiccolo Birrificio ClandestinoToscanaMontinera
2° classificatoBirrificio CivalePiemonteImperiosa
3° classificatoBADATTITUDESvizzeraTWOPENNY
Categoria 9: Birre ad alto grado alcolico, di ispirazione angloamericana1° classificatoBirrificio BALADINPiemonteXYAUYU’ 2008 riserva Teo Musso
2° classificatoBirrificio del DucatoEmilia R.La Prima Luna
3° classificatoBIRRIFICIO TROLLPiemonteGEISHA
Categoria 10: Birre con frumento maltato, di ispirazione tedesca1° classificatoBiRenEmilia R.CHARLOTTE
2° classificatoDOPPIO MALTO BREWING COMPANYLombardiaBRASS WEISS
3° classificatoBirrificio ItalianoLombardiaB.I.-Weizen
Categoria 11: Birre chiare, basso grado alcolico, di ispirazione belga1° classificatoBIRRIFICIO SANT’ANDREA SRLPiemonteFog
2° classificatoBirrificio del ForteToscanaGassa d’ Amante
3° classificatoBirrificio MathToscanaLA 68
Categoria 12: Birre chiare, alto grado alcolico, di ispirazione belga1° classificatoBIRRIFICIO LARIANOLombardiaTRIPE’
2° classificatoBirrificio F.lli TramiLombardia3-Tre
3° classificatoBirrificio EndoramaLombardiaCaliban
Categoria 13: Birre scure, alto grado alcolico, di ispirazione belga1° classificatoCROCE DI MALTOPiemonteMAGNUS
2° classificatoRUBIUSardegnaMORESCA
3° classificatoBirrificio F.lli TramiLombardiaGrostè
Categoria 14: Birre con spezie e/o cereali1° classificatoVecchia OrsaEmilia R.Saison
2° classificatoBirrificio BALADINPiemonteZUCCA Baladin
3° classificatoLa PetrognolaToscanaBianca
Categoria 15: Birre affumicate1° classificatoSTATALENOVEEmilia R.PREDA
2° classificatoBirrificio del DucatoEmilia R.Wedding Rauch
3° classificatoPiccolo Opificio Brassicolo del Carrobiolo FERMENTUMLombardiaFermentum 1111 Invernale rifermentata
Categoria 16: Birre affinate in legno1° classificatoLa GastaldiaVenetoPietra
2° classificatoBIRRA DEL BORGOLazioSEDICIGRADI
3° classificatoBirrificio BALADINPiemonteTERRE
Categoria 17: Birre alla frutta1° classificatoBirrificio ItalianoLombardiaScires
2° classificatoBirrificio ItalianoLombardiaCassissona
3° classificatoVia Priula di San Pellegrino TermeLombardiaRosa!
Categoria 18: Birre alla castagna1° classificatoBirrificio San MichelePiemonteNorma
2° classificatoBirrificio artigianale La FabbricaLombardiaCASTAGNA
3° classificatoLA BIRRA DI MENIFriuli V.G.Pitruc
Categoria 19: Birre acide1° classificatoBIRRIFICIO MENARESTALombardiaDEA MADRE
2° classificatoBirrificio ItalianoLombardiaBRQ SC#3
3° classificatoBirrificio del DucatoEmilia R.La Luna Rossa
Categoria 20: Birre al miele1° classificatoMostodolceToscanaMARTELLINA
2° classificatoBirrificio Lungo SorsoPiemonteFatAle
3° classificatoLA BIRRA DI MENIFriuli V.G.Nardons

martedì 28 agosto 2012

La produzione del whisky

Sempre di malto d'orzo si parla in questo post, però non di birra ma di whisky. Qui di seguito verranno riportate le varie fasi di lavorazione per arrivare a questo distillato tipico della scozia e dell'irlanda.
 
La produzione del malto
L'orzo di prima qualità viene prima macerato in acqua e poi steso su speciali pavimenti a germinare.
Viene voltato regolarmente per prevenire il surriscldamento.
Tradizionalmente questo compito veniva eseguito in un edificio vicino alla fornace, rivoltando l'orzo nell'aria usando pale di legno.
Durante questo processo si creano nuovi enzimi che, al momento dell'infusione, trasformano l'amido in zuccheri.
Dopo un periodo che può variare dai sei ai sette giorni, l'orzo, chiamato ora malto verde, viene messo ad essiccare in una fornace.
Il calore arresta la germinazione e il fumo prodotto conferisce il suo tipico aroma.

L'infusione
Il malto essiccato viene macerato e trasofrrmato in una sorta di farina grossolana successivamente mescolato con acqua a 67 gradi C mentre viene versato nel tino di infusione.
La purezza dell'acqua scozzese e le sue particolari caratteristiche sono di grande importanza.
Questa miscela viene rimescolata facilitando così la trasformazione degli amidi in zuccheri.
Dopo l'infuzsione, al liquido zuccheroso che ne risulta, viene data il nome di mosto.
L'orzo ormai esaurito viene trasformato in mangime per il bestiame.

La fermentazione
Il mosto raffreddato a 20 gradi C viene pompato in grandi recipienti di fermentazione dove si aggiunge il lievito e così il processo di fermentazione comincia.
Il lievito si nutre degli zuccheri trasformandoli in alcool e produce anche piccole quantità di altri composti come i congeneri che contribuiscono al gusto del whisky.
Durante questo processo viene prodotta una grande quantità di anidride carbonica e il mosto fermentato ribolle producendo moltissima schiuma.
Delle pale rotantirimescolano la schiuma per evitare che questa trabocchi.
Dopo circa due giorni la fermentazione è esaurita e il mosto fermentato contiene dal 7 al 9 % di alcool in volume.

Gli alambicchi
Stranamente la forma stessa dell'alambicco influisce sul carattere del whisky di malto e ogni distilleria mantiene il modello dei propri alambicchi immutato nel corso degli anni.
Durante la distillazione l'alambicco viene riscaldato fino a 86 gradi C.
L'alcool e gli altri composti evaporanjo e, passando attraverso il collo dell'alambicco, raggiungono un condensatore o una grande serpentina di rame, immersa in acqua corrente fredda dove il vapore si ricondensa in liquido.

La distillazione
Il mosto fermentato viene distillato due volte in Scozia e tre volte in Irlanda.
La prima distillazione avviene in alambicco, dove l'alcool viene separato dall'acqua, dal lievito e dal residuo liquido, la cui componente solida viene pure usata come mangime.
Il primo distillato, che contiene circa il 20% di alcool in volume passa poi in un altro alambicco, per la seconda distillazione.
I composti più volatili che evporano per primi e l'ultima parte del prodotto distillato costituita di composti più oleosi vengono mescolati ai low wines della partita successiva e distillati nuovamente.
Solo la porzione mediana, che contiene circa il 68% di alcool in volume, viene raccolta in un recipiente di sicurezza.
L'accesso al recipiente di sicurezza veniva tradizionalmente controllato dall'ufficio tasse e tributi.
Il verificatore usa tutta la sua esperienza per analizzare e controllare la qualità dei vari distillati, senza però venire mai in contatto diretto con l'alcool.
Il nuovo distillato, incolore e ad alta gradazione alcoolica (ridotta per l'invecchiamento al 63% di alcool in volume), viene messo in barili di quercia che spesso sono già stati usati per l'invecchiamento di whisky scozzese o bourbon o sherry.

L'invecchiamento
Durante l'invecchiamento il whisky diviene più morbido e profumato e prende il colore del legno della botte.
Una parte di alcool si trasforma in esteri e in altri complessi composti che accrescono in modo indefinibile le caratteristiche distintive di ogni whisky.
Per legge tutti i whisky devono essere invecchiati per almeno tre anni, ad esempio per il Giappone, l'Irlanda e la Scozia, ma la maggior parte dei whisky di puro malto viene lasciata nelle botti per otto, dodici o anche quindici anni.
Ogni anno dell'invecchiamento circa il 2% del whisky contenuto in ogni botte evapora; questa percentuale è chiamata the spirit of angels la parte degli angeli.
A differenza del vino, il whisky non subisce un ulteriore invecchiamento una volta imbottigliato.

Fonte whisky.it

sabato 4 agosto 2012

La birra vietata agli Olimpionici



In vendita solo per la durata dei giochi olimpici, contiene sostanze "off limits" per gli atleti come creatina, guaranà, ginseng, gingo, maca powder, matcha tea e kola nut. E si può "scambiare": un bicchiere di birra gratis per ogni lattina o bottiglietta di marca consegnata al bar.

Questa è la proposta alternativa del birrificio inglese Brew Dog con pub sparsi in tutto il regno unito da Nottingham, Camden, Manchester fino a Glasgow ed Edinburgo, da tenere lontana dagli atleti dei giochi olimpici di Londra 2012 per la possibilità dopante delle sostanze presenti all'interno di questa Indian Pale Ale a 6,5%.

I mastri birrai del Brew Dog spiegano che questa birra è nata come antisbronza, un modo cioè per conciliare la passione anglosassone per gli alcolici con qualcosa che dia la carica e non sonnolenza.

Sempre secondo il parere del Brew Dog, avrebbero deciso di dare qualcosa agli atleti impegnati nella manifestazione sportiva più importante del mondo per renderli più felici e allegri. Un modo per rilassarsi prima di un grande evento e allo stesso tempo aumentare le possibilità di vincita. 

Forse troppo perché ritenuta dopante e quindi vietata agli olimpionici!

Fonti newsfood.com, brewdog.com, repubblica.it

mercoledì 1 agosto 2012

La birra alle Olimpiadi

La Birra di Parma vola alle Olimpiadi di Londra. La bionda artigianale prodotta con i lieviti del Lambrusco e nata dalla collaborazione fra le Cantine Ceci di Parma e il Birrificio del Borgo di Rieti, è stata infatti scelta come paladina del Made in Italy nella sede Azzurra alle Olimpiadi 2012. La Birra, nelle sue versioni Oro e Bronzo, sarà servita come unica bionda ufficiale al «True Italian Ristorante» all’interno di Casa Italia Coni, il quartier generale della nazionale olimpica iItaliana, 
«Siamo molto fieri che la nostra birra prenda parte ai Giochi olimpici di Londra – affermano i titolari di Cantine Ceci – perché sarà un modo per farla provare a migliaia di persone fra dirigenti federali, atleti, media, visitatori e staff. Inoltre la scelta della nostra birra costituisce per noi tutti un motivo di grande orgoglio perché è stata scelta in un ampio panorama di birre artigianali come quello italiano offre, sintomo che non solo è buona ma anche di qualità». «True Italian Ristorante» è un progetto esclusivo di ristorazione italiana d’eccellenza e promozione che si inserisce nel contesto dei grandi eventi sportivi e mediatici a livello internazionale, caratterizzati da altissimi livelli di visibilità mondiale. Non un semplice ristorante, ma un progetto al 100% italiano, che vive solo in occasione dei massimi appuntamenti sportivi e che affianca alla cucina di qualità superiore una serie di eventi e attività di comunicazione. Durante le Olimpiadi di Londra (dal 27 luglio al 12 agosto 2012), nella sede di Casa Italia Coni all’interno del Queen Elizabeth Conference Centre, «True Italian Ristorante» sarà la struttura ristorativa d’eccellenza della delegazione olimpica azzurra. 
La cucina è guidata da chef italiani stellati Michelin e la selezione dei grandi vini italiani è curata da Luca Maroni.
Alessandro Ceci conclude con la speranza «di poter alzare tanti boccali di Birra di Parma in onore dei nostri atleti».

Fonte ParmaNews24

lunedì 2 luglio 2012

4 birre spagnole

Per finire questo tour europeo della nazionale di calcio, vi riporto le quattro migliori birre spagnole. Quattro come i gol presi che ci hanno fatto perdere la coppa, ma non ci hanno ferito nell'animo e che anzi ci daranno modo di riflettere per prepararsi al meglio ai mondiali in Brasile tra 2 anni.






1° posto. San Miguel dedicata al gol di Silva


2° posto. Cruzcampo dedicata al gol di Jordi Alba


3° posto. Clasic Mahou dedicata al gol di Torres


4° posto. Estrella Damm dedicata al gol di Mata
Grazie ragazzi per averci fatto sognare, e un in bocca al lupo a Prandelli per Brazil 2014!

giovedì 28 giugno 2012

Un paio di birre tedesche ci stanno benissimo!


Continua il percorso delle birre bevute dalla nostra Nazionale di calcio. Dopo le ottime birre inglesi dei quarti di finale, adesso con grande soddisfazione ci siamo fatti un paio di birrette tedesche!

Birra tedesca
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
La birra è la bevanda nazionale della Germania, parte integrante della cultura tedesca. I tedeschi seguono i cechi e gli irlandesi nelle statistiche di consumo di birra pro capite, ma il "primato mondiale di bevitori di birra" è dei bavaresi con una media annua di 240 litri a testa[senza fonte]. Importanza storica per la birra tedesca ha il Reinheitsgebot, una legge promulgata nel 1500 (e a cui ancora oggi alcuni birrifici tedeschi si attengono) che proibiva l'impiego di materie prime di scarsa qualità nel processo produttivo.

Stili di birra tedeschi

La birra più popolare in Germania è la Pils, abbreviazione di Pilsener, leggera e a bassa fermentazione; fra le birre stagionali in primavera è caratteristica la Maibock o la Doppelbock e in autunno la birra che si beve all'Oktoberfest di Monaco di Baviera. Tipica della valle del Basso Reno è la Altbier, birra antica ad alta fermentazione prodotta secondo la tradizione. Altro tipo di birra è la Weizen bier, birra di frumento che si produce nel sud ed anche a Berlino: la Berliner Weisse (bianca di Berlino) è una versione della stessa con l'aggiunta di succhi di frutta. Sono molto diffuse, sempre tra le birre di frumento, anche le varianti scure, denominate dunkel o schwarze. Si trovano in Germania anche una birra leggermente affumicata, la Rauchbier, specialità di Bamberga e una birra più densa, specialità di Kulmbach, detta Eisbock ottenuta con un processo di congelamento.
Gli stili birrari più significativi sono:

Stili ale

  • Altbier: birra luppolata di colore ambrato scuro, prodotta nella regione di Düsseldorf e nella Bassa Renania. (11-12° Plato, 4.5-5% vol).
  • Berliner Weisse: birra di frumento chiara, molto saporita, prodotta a Berlino. Spesso servita con l'aggiunta di sciroppi di frutta. (9° Plato, 2.5-5% vol.)
  • Gose di Lipsia: birra di frumento ambrata, molto saporita. Non fu più prodotta tra il 1966 e il 1985, quando tornò sui mercati restando comunque poco diffusa. (10-12° Plato, 4-5% vol.)
  • Kölsch: chiara dal corpo leggero, per legge può essere prodotta solo nella regione di Colonia. (11-12° Plato, 4.5-5% vol.)
  • Roggenbier: scura, prodotta con malti di segale; dal particolare sapore di cereali, che ricorda il pane integrale. (4.5-6% vol.)
  • Weizen: in generale, è la "birra di frumento". (12-12.5° Plato, 5-5.6% vol.)
  • Weizenbock: birra di frumento forte e scura. (16-17° Plato, 6.5-8% vol.)

Stili lager

  • Bock: ambrata, dal corpo forte, dolce-amara. (16-17° Plato, 6.5-7% vol.)
  • Doppelbock: molto corposa, forte e scura. (18-28° Plato, 8-12% vol.)
  • Dunkel Bock: scura, corpo forte, incupita nel colore dall'impiego di malti scuri. (16-17° Plato, 6.5-7% vol.)
  • Dunkel: scura, si trova in due varietà: dolce e maltosa a Monaco, più secca e luppolata in Franconia.
  • Eisbock: variante della Doppelbock, prodotta tramite "distillazione a freddo". (18-28° Plato, 9-15% vol.)
  • Export: chiara più corposa e maltata ma meno luppolata di una pilser. Originaria di Dortmund, era la più popolare negli anni 1950-60. (12-12.5° Plato, 5-5.5% vol.)
  • Helles: indica le lager chiare e maltose, classicamente quelle bavaresi. (11-12° Plato, 4.5-5% vol.)
  • Maibock: chiara ma forte, una strong lager prodotta in primavera. (16-17° Plato, 6.5-7% vol.)
  • Märzen - Oktoberfestbier: dal corpo medio e maltosa, si trova in varietà chiare, ambrate e scure. È la birra servita all'Oktoberfest di Monaco. (13-14° Plato, 5.2-6% vol.)
  • Pilsener: chiara dal corpo leggero, secca e un prominente carattere luppolato.Reinterpretazione delle Pils Boeme, è lo stile più diffuso, occupa i due terzi del mercato. (11-12° Plato, 4.5-5% vol.)
  • Rauchbier: solitamente scura e dal gusto di affumicato dovuto all'utilizzo di malti affumicati. Specialità della regione di Bamberga. (12-13° Plato, 5-5.5% vol.)
  • Schwarzbier: scura, dal gusto pieno di cioccolato e abbrustolito. (11-12° Plato, 4.5-5% vol.)
  • Spezial: chiara, corposa, dolce-amara e delicatamente luppolata. (13-13.5° Plato, 5.5-5.7% vol.)
Ed ora vogliamo rendere grazie alla rifoseria tedesca che è stata davvero sportiva e insieme berci un bel boccale di birra!


Prosit!

lunedì 25 giugno 2012

Ci siamo bevuti gli inglesi!

Dopo la meritata vittoria della nazionale a Euro 2012 contro l'Inghilterra, mi sembra giusto rendere onore agli sconfitti con un post sulle birre britanniche.

La birra britannica è classicamente una ale, una birra ad alta fermentazione, diversamente dalla stragrande maggioranza degli altri paesi in cui il mercato è dominato dalle lager, a bassa fermentazione, che hanno soppiantato le ale e avuto maggior successo.In InghilterraIrlanda e Scozia si preferisce inoltre conservare e distribuire al dettaglio la birra in fusti, piuttosto che in bottiglia: in questo modo la birra continua la sua maturazione nelle cantine dei pub in attesa di essere servita, anziché terminare nei birrifici.Uno stereotipo comune sugli inglesi (e in generale sugli abitanti delle Isole Britanniche) riguarda la loro passione per la "birra calda". In realtà, la birra inglese è solitamente servita a temperatura di cantina (10-14 °C), di solito accuratamente monitorata in un pub moderno: tuttavia la temperatura può subire fluttuazioni durante le stagioni.Gli appassionati bevitori di birre britanniche sostengono che a queste temperature si possono così percepire sapori più fugaci rispetto a birre di altre nazioni, che servite a queste temperature avrebbero un sapore troppo forte, quasi "stridente". Il sapore delle birre troppo forti (tipicamente quelle prodotte nello Yorkshire), è spesso mitigato dal metodo di spillatura: esse sono infatti spillate tramite una pompa a mano in cui è innestato un apparecchio per insufflare aria nella birra, in modo da ossidarla leggermente ed alleggerirne il sapore.Per secoli, la città di Burton upon Trent è stata associata all'industria birraria per merito della qualità dell'acqua della zona, prelevata da pozzi, non dal vicino fiume Trent). I territori della città e della campagna circostante sono protetti dai trattamenti chimici proprio per preservare la qualità dell'acqua.
Nella città risiedono attualmente cinque birrifici e anche il Bass Museum of Brewing produce una propria birra.


Lo sviluppo dei collegamenti ferroviari fino a Liverpool ha consentito ai birrifici di esportare le proprie birre in tutto l'Impero britannico. Il naufragio di una nave cargo che trasportava India Pale Ale(una ale particolare, destinata alle colonie indiane e studiata in modo da preservarsi durante il lungo viaggio in mare), con conseguente scarico dei barili di birra fuori bordo, contribuì paradossalmente alla diffusione sul mercato domestico di questo stile di birra e diede il via ad un lento processo di trasformazione delle birre inglesi.
Precedentemente infatti, gli inglesi avevano bevuto quasi principalmente stout e porter - birre scure caratterizzate dall'impiego di orzo affumicato - ma le bitter (uno sviluppo delle pale ale) cominciava a diffondersi. Questo stile di birra, molto luppolata e leggera, era più semplice da conservarsi e trasportarsi, e favorì lo sviluppo di grossi birrifici che si specializzavano in queste birre.
Il birrificio Burton divenne leader in questo mercato: produceva un quarto della birra venduta nel Regno Unito. Nonostante fossero presenti oltre 30 birrifici nel 1880, un processo di fusioni e incorporazioni portò il risultato che sole tre grosse industrie sopravvissero nel 1980BassInd Coopes e Marston's. Solo la Burton Bridge brewery resta oggi indipendente.
La fama delle "Burton ale" crebbe in Inghilterra e diede origine al detto "gone for a Burton" (letteralmente: "è andato a prendere una Burton") col significato di morire; in particolar modo durante laSeconda guerra mondiale era un eufemismo per dire che un soldato che mancava all'adunata era semplicemente andato a farsi una birra.
Il legame tra la città e l'industria birraria è celebrato da una statua di Burton Cooper, che si trova nel centro commerciale cittadino.



Fonte wikipedia

mercoledì 6 giugno 2012

Come fare la birra nei mesi estivi

Alcuni homebrewers preferiscono non birrificare nei mesi estivi per paura delle alte temperature: vediamo invece in che modo, utilizzando alcuni semplici accorgimenti, possiamo tranquillamente far fermentare la nostra birra alle giuste temperature anche in estate.

Vi insegneremo come è possibile costruire con pochi euro una sorta di frigorifero artigianale che forse non vincerà un concorso di bellezza, ma sicuramente sarà più che adatto per i nostri scopi.



Materiale occorrente:
Alcuni fogli di polistirene (più robusto e pratico del polistirolo) 
Nastro da pacchi
Trincetto
Bottiglie di plastica vuote da 1,5 - 2 litri.

Il polistirene viene venduto in fogli di varie misure e spessore, quindi ognuno dovrà tenere conto della misura del proprio fermentatore e scegliere i fogli da ritagliare adatti alle proprie esigenze.
Spessore: più il foglio è spesso, maggiore sarà l'isolamento del nostro frigo.

I fogli andranno tagliati alla misura voluta tenendo conto dello spazio interno occupato dal fermentatore e dalle bottiglie di acqua ghiacciata e facendo in modo che l'inserimento dello stesso risulti una manovra agevole (non esagerate comunque con le dimensioni altrimenti il frigo risulterà meno efficiente).
Una volta tagliati i fogli andranno assemblati usando del nastro da pacchi: consigliamo di usare il nastro poichè volendo il tutto può essere smontato e riposto, per poi essere rimontato al momento dell'utilizzo.
I fortunati che hanno un angolino completamente riservato alla birrificazione potranno optare per incollare il polistirene, lasciando così tutto montato.

Tengo a precisare che ovviamente è possibile costruire frigoriferi più belli ed elaborati, ma lo scopo di questo nostro consiglio è quello di permettere a tutti di costruire un contenitore che abbia funzione di frigorifero con la minor spesa possibile e con il minor sforzo, e di fornire un' idea in base alla quale ognuno potrà sbizzarrirsi.

Prevenire invece che curare

Per birrificare in estate la parola d'ordine e' prevenire, anticipare il caldo, infatti e' molto più facile mantenere una certa temperatura iniziale che non dover abbassare una temperatura troppo elevata. 
Per fare questo basterà seguire queste semplici regole:

Nei giorni precedenti alla birrificazione (almeno uno):

Mettete a congelare abbastanza bottiglie di acqua nel freezer: queste verranno inserite nel frigorifero artigianale e funzioneranno da ghiaccio.

Mettete nel frigorifero di casa diverse bottiglie d'acqua da usare per raffreddare il mosto.


Per chi fa birra da estratto:

Utilizzare l'acqua delle bottiglie precedentemente raffreddata per miscelarla al mosto insieme ad altra acqua per far si che la temperatura finale del tutto non superi i 20 gradi.

Per chi fa all grain:

Far raffreddare bene il mosto prima di metterlo nel fermentatore (eventualmente calcolare un mosto piu' denso in maniera da poter ricavare il giusto O.G. miscelando con l'acqua del frigo).

Consideriamo che poichè le temperature esterne sono elevate è consigliabile che il mosto sia sui 18 – 19 gradi piuttosto che sui 22, dato che esso tenderà ad aumentare di temperatura durante la fermentazione.

Alcune ore prima di birrificare si consiglia di mettere le bottiglie che avreto congelato in precedenza nel vostro frigorifero artigianale, per far si che la temperatura all'interno sia già abbastanza bassa quando metterete il fermentatore, e sostituire le stesse con altre nuove, ancora congelate, quando inserirete il fermentatore pieno di mosto.

Durante i primi giorni di fermentazione potrebbe essere necessario utilizzare un numero maggiore di bottiglie congelate proprio perchè la fermentazione genera calore.

Specialmente le prime volte che utilizzerete il vostro fermentatore artigianale, quando cioè non ne conoscete ancora perfettamente l'efficienza, controllate più volte al giorno la temperatura, ed eventualmente aggiungete o togliete bottiglie di ghiaccio se la temperatura sale o scende troppo.

Con un po' di esperienza, basta poi controllare al mattino prima di andare al lavoro e la sera quando si rientra per avere una temperatura più che accettabile.

Come vedete anche durante i mesi estivi è possibile continuare con il nostro hobby brassicolo, spero che questo documento vi sia stato utile.

Fonte: birramia.it

giovedì 19 aprile 2012

Birra dell'anno 2011: La corsa d’oro del Birrificio del Ducato

Un anno veramente speciale, da immortalare in una cornice d’oro: stiamo parlando del Birrificio del Ducato, assoluto protagonista quest’anno anche del premio speciale Unionbirrai “Birra dell’anno 2011”.
Il Birrificio del Ducato, oltre al premio speciale, si è aggiudicato il primo posto nelle categoria n. 1, con la “Via Emilia”, nella 13 con la “Chimera”, nella 15 (birre affumicate) con la “Wedding Rauch”, nella 16 (birre affinate in legno) con la “L’Ultima Luna”, e infine nella categoria delle birre acide con la “La Luna Rossa”.
Ma dalla gara di quest’anno sono emerse molte novità, soprattutto da birrifici che hanno aperto i battenti da pochi anni, alcuni addirittura da pochi mesi. E’ il caso del Piccolo Birrificio Clandestino, di Livorno (primo posto nella categoria 6, birre di ispirazione anglo-americana), del birrificio Foglie D’Erba di Forni di Sopra – Udine (1° posto nella categoria n. 5 – Birre luppolate di ispirazione angloamericana), e del Birrificio Rurale, di Certosa di Pavia, che si è aggiudicata il podio nella categoria n. 8 (Birre scure, alto grado alcolico, di ispirazione anglo-americana).
Ottime conferme per alcuni nomi “storici” del movimento italiano della birra artigianale, come le Baladin, 1° posto aggiudicate dalle birre “Xyauyu 2005 Oro”, e “Lurisia 6”. Terzo posto invece per Birra del Borgo, nella categoria 17 “Birre alla frutta” con la sua “Equilibrista”.
Particolarmente soddisfatto, il presidente di Unionbirrai, Simone Monetti.
“Quest’anno l’organizzazione è stata molto buona, sin dall’inizio, con la ri-organizzazione delle categorie e del sistema dei giudici”.
“Un bilancio positivo comunque già a partire dal numero di iscrizioni: 82 birrifici iscritti con 386 birre. I numeri già lusinghieri della edizione 2010 ( 56 birrifici per 308 birre) sono stati abbondantemente superati, con un incremento del 46% dei produttori e del 25% delle birre in gara”. 

 Clicca qui per scaricare direttamente da areabirra.it la classifica completa.

Fonti: www.areabirra.it

sabato 4 febbraio 2012

Birra ghiacciata istantaneamente

L'italia è in una morsa di ghiaccio siberiano e le temperature scendono ben oltre sotto lo zero.

Le nevicate sono arrivate dappertutto provocando i classici disagi e le solite polemiche.

Sapete cosa vi dico io? Sfruttate questa nevicata a vostro vantaggio!
Prendete delle bottiglie di birra e mettetele sotto la neve per mantenerle belle fresche e dopo aver pulito il vialetto di casa a suon di badilate oppure ripulito le terrazze da mezzo metro di neve, dopo aver rintracciato la macchina con il GPS e come Leonardo da Vinci averla scolpita nel ghiaccio, dopo aver fatto i pupazzi di neve a forma di bamboccio, di cane, di gatto, di organi genitali, di castagnacci, ecc... prendetevi il vostro meritato riposo andando a riprendere quelle bottiglie di birra messe sotto neve e bevendone una alla salute di tutti!

Attenzione a non sbattere le bottiglie ghiacciate per evitare un congelamento istantaneo della birra, perché può succedere come si vede nel video sottostante. Non ho capito se dipende da un cambiamento di pressione che fa scaturire una spece di reazione a catena all'interno della bottiglia, ma è davvero incredibile!

mercoledì 4 gennaio 2012

Bufala: "Urgentissimo!!! non accettare il contatto Francesca Capone"


Una nuova catena di S. Antonio sta girando tra le bacheche degli utenti di Facebook. In questo caso un utente sul social network diventerebbe un presunto virus che formatta il computer e basterebbe che solo uno dei propri amici lo accetti per esserne infettato. Il post recita testualmente:

URGENTISSIMO!!! NON ACCETTARE IL CONTATTO: "FRANCESCA CAPONE" DETTA ANCHE "CHECCA SPAM" PERCHE’ NON E UN UTENTE MA UN VIRUS CHE FORMATTA IL PC E SE LO ACCETTA ANCHE UNO SOLO DEI TUOI CONTATTI LO PRENDI ANCHE TU, ED INOLTRE SI APPROPRIERA' DEI VOSTRI DATI PERSONALI E DI TUTTE LE PASSWORD. FAI COPIA E INCOLLA E INVIALO ANCHE AI NON IN LINEA FALLO… PREGO INSERIRE NELLE VOSTRE BACHECHE… GRAZIE. P.S. LA FONTE ARRIVA DAI CARABINIERI


Con hoax vengono definiti gli avvisi di sicurezza informatica su virus o minacce che presumibilmente dovrebbero avere effetti devastanti sul sistema colpito, ma che in effetti hanno lo scopo di ingannare il pubblico, presentando deliberatamente per reale qualcosa di falso o artefatto.

Naturalmente è una grandissima bufala che sfrutta l'ignoranza informatica degli utenti. Ci chiediamo come un profilo su Facebook possa trasformarsi in virus (eventualmente ne sarebbe portatore). Oltre alla 'sensazionalità' della notizia, viene dato un nome che effettuando una ricerca su Facebook ci fornisce centinaia di risultati. Inoltre non esiste alcuna fonte dei Carabinieri.